La Visita Pastorale/2
La diffusione del sistema parrocchiale nell’area milanese fu un punto centrale della riorganizzazione ecclesiastica avviata da San Carlo: l’indirizzo pastorale richiedeva ormai una presenza capillare sul territorio di una parrocchia, ossia una chiesa retta da un parroco.
Nel 1572, nel territorio della pieve di Cesano vi erano infatti ancora due chiese rette da frati: s. Maria del Bosco presso Cusago e la chiesa dedicata alla B.V. Maria di Vighignolo.
La presenza di religiosi indipendenti dall’ordine sacerdotale e gelosi delle loro autonomie rendeva difficili i rapporti con le gerarchie diocesane; alcune controversie nate fra i frati e i sacerdoti di Cesano sono testimoni dei rapporti tesi fra i due mondi.
Frate Marco, che officiava nella chiesa di Vighignolo aveva, ad esempio, fatto nascere delle dicerie sul conto del prevosto di Cesano, Giovanni Begliocchi, accusandolo di aver avuto una conversazione sospetta con una donna alla Cassinazza. Lo stesso delegato arcivescovile, annotando la smentita del prevosto, rileva le contraddizioni in cui cadde il frate di Vighignolo.
La Cronistoria delle parrocchie di Vighignolo, manoscritto a cura di Don Cesare Meraviglia — parroco di Vighignolo dal 1798 al 1842 — racconta cosa avvenne quando il Cardinal Borromeo arrivò in visita pastorale a Vighignolo.
Nella sua visita che fece li 13 Gennajo 1572 il Cardinale Arcivescovo S. Carlo alla suddetta Parrocchia di Vighignolo preferisse Egli, che il suddetto Frate Marco da Crema dovesse ritornare al suo Convento e che li Nobili Meraviglia eleggessero un Sacerdote Secolare ad esercire la suddetta Cura delle Anime e provvedessero varj Sacri Arredi pel Servizio Divino.